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IL PUNTO DI VISTA DEI RAGAZZI

     

IL VITTORINI INCONTRA ANTONELLA OSSORIO

 

La scrittrice Antonella Ossorio è tornata, dopo due anni, nel liceo Scientifico Elio VIttorini per dibattere con gli studenti sul suo nuovo romanzo La cura dell’acqua salata, edito da Neri Pozza. L’evento dell’11 febbraio 2019, moderato dalla professoressa e scrittrice Enza Alfano, è stato promosso dalla Fondazione Livia Dumontet che ha scelto il libro della scrittrice napoletana per il concorso Leggere per vivere, vivere per leggere, con lo scopo di avvicinare i ragazzi al mondo della letteratura contemporanea. Durante l’incontro, il fondatore dell’Associazione, Dario Colicchio, ha colto l’occasione per chiarire le modalità di svolgimento del Concorso che premierà gli studenti più meritevoli, aiutandoli nel loro percorso universitario.

Partendo da alcuni spunti di riflessione proposti dagli studenti, la Ossorio ha raccontato il suo romanzo da un nuovo, inconsueto punto di vista: quello di chi plasma e anima i personaggi, le loro vicende, le loro passioni.

I ragazzi hanno posto domande riguardo la costruzione dei personaggi e della trama, alle quali la scrittrice ha risposto in maniera sincera e coinvolgente, permettendo loro, in tal modo, di entrare nella stanza dello scrittore. Gli studenti si sono addentrati nei meandri del romanzo, avendo così la possibilità di conoscere i momenti del concepimento della storia, di mettere a nudo i personaggi partoriti dalla creatività della Ossorio, dai suoi studi e dalle sue esperienze.

Una serie di parole chiave, individuate dai giovani lettori, guidati dai loro docenti, hanno permesso alla scrittrice di ripercorrere i temi fondamentali de La cura dell'acqua salata, intrecciandoli anche con la sua vita: Napoli, città natale della scrittrice, e la Galizia, terra d'origine della famiglia Ossorio, fanno entrambe da sfondo alla vita di uno dei protagonisti del romanzo, Brais Barreiro, costretto a viaggiare dalla Spagna all'Italia dopo aver ucciso un uomo, spinto da una forza oscura che promana da un gioiello di sua creazione, il sapo gallego, un pendente dotato di proprietà magiche e misteriose.

Dal dialogo tra gli studenti e la scrittrice è emerso, tra l’altro, come la presenza della magia e dell’elemento sovrannaturale si inserisca in un contesto di realtà ben preciso, documentato e assolutamente verosimile, frutto del gioco sapiente che affianca e contrappone reale e fantastico, in modo che il lettore sia portato a credere di trovarsi di fronte ad una storia realmente accaduta.

L'incontro è stato vivace e costruttivo, grazie soprattutto al carattere semplice e appassionato della scrittrice, efficace e cordiale nelle risposte, sempre aperta al dialogo con gli studenti, e alla fine soddisfatta per il gradimento mostrato dai ragazzi.

 

Nicola Monteasi, Massimo Cannavale 5G