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Messaggio natalizio del Preside alle studentesse e agli studenti

Care ragazze, cari ragazzi,

il tradizionale affettuoso augurio di buone vacanze natalizie da parte mia a voi tutti, anche quest’anno si accompagna ad una riflessione su ciò che ci lasciamo alle spalle e ciò che ci attende, sapendo che ciò che sarà dipende unicamente da noi, dalle nostre scelte, dal nostro agire. L’anno che va chiudendosi può essere tutto sintetizzato in quella immagine potente e dolorosa di Francesco che piange in piazza di Spagna mentre prega per la pace, per le vite spezzate sui barconi in mare, per i sogni calpestati e uccisi delle ragazze e dei ragazzi in Iran, per quegli angoli di mondo di fame e abbandono che troppo spesso immaginiamo lontani non accorgendoci che ci camminano a fianco.

Nell’assolato silenzio si perde

Il grido muto e il dolore

Di croci senza nome e lacrime perdute

Scorrono

 

Troppe sono le “letterine di buone intenzioni” che puntualmente sono state scritte e “scriviamo” ogni volta che, facendo il bilancio di quanto fatto, ci ripromettiamo di perseguire. Troppe sono le strade che non abbiamo poi percorso.

 L’augurio che vi faccio è quello di percorrere quelle strade, di rompere quel silenzio, di essere - e so che ne siete capaci- di essere quel vero Natale che è un “rinascere” per quel futuro che vi appartiene.

La meravigliosa avventura della vita che vi attende trovi una sola linea di confine, quella che disegna il volto dell’altro, sempre da incontrare, da accogliere, da abbracciare: una sola nota non comporrà mai quella stupenda sinfonia che è respiro della vita, dell’universo.

Care ragazze, cari ragazzi,

buon Natale, buon anno.

Giungano attraverso voi i miei auguri ai vostri genitori e cari.

 

Il vostro Preside